Un incontro che non dimenticherò
Ci sono momenti che sembrano sospesi, come se il tempo si fermasse per lasciarti respirare a fondo un’emozione. Ieri ho vissuto uno di questi momenti. Ho avuto il privilegio di incontrare alcune delle persone che, tanti anni fa, nel 1992, portarono in scena Oltre la Montagna, il musical da cui il mio romanzo Land of the Free ha preso ispirazione.
Erano con me Luigi Francioso, che interpretava Bisonte Nero; Antonella Scarcia, che dava voce e anima ad Annie McPerson; e Stefania Quaranta, che vestì i panni di Molly Maxwell. Conoscevo bene Luigi e Antonella, un po’ meno Stefania, ma ieri, in quell’ora insieme, è stato come se i loro personaggi prendessero vita davanti a me. Ogni parola, ogni ricordo condiviso, ogni sguardo, mi ha fatto sentire come se stessi dialogando proprio con Bisonte Nero, con Annie, con Molly.
Sono rimasto colpito, davvero colpito, dal coraggio che hanno avuto quei ragazzi, allora appena più grandi di me, nel credere in un’idea e nel portarla sul palco. Un coraggio che oggi mi ispira, perché scrivere, raccontare una storia, è anche questo: scegliere di mettersi in gioco, di credere che ciò che hai nel cuore possa arrivare agli altri.
Se oggi esiste Land of the Free è perché loro, nel 1992, hanno avuto il coraggio di salire su quel palco e raccontare una storia. Una storia che, senza saperlo, mi stava già cercando. A loro va la mia gratitudine più sincera. Perché senza quei ragazzi – oggi adulti, e ancora capaci di trasmettere passione – io non avrei avuto nulla da raccontare.
E mentre ci salutavamo, ho pensato che forse, in fondo, le storie sono proprio come il vento: passano di voce in voce, di cuore in cuore. E trovano sempre un modo per continuare a soffiare.